La Cervicalgia
Per cervicalgia, cioè dolore cervicale, si intende qualsiasi dolore nella zona compresa tra la base occipitale e la mandibola superiormente, e i bordi superiori delle scapole (acromion e spina scapolare), clavicola e sterno inferiormente.
In alcuni casi il dolore può anche irradiare lungo gli arti superiori se vengono irritate le radici nervose, come nei casi di una protrusione che intacca il forame intervertebrale, lasciando sintomi neurologici nei territori di innervazione della radice specifica, o verso il cranio e causare una cefalea tensiva.
Inoltre, ci sono situazioni in cui le strutture nervose vengono irritate più a valle, causando un’infiammazione del plesso brachiale, portando quella che viene chiamata brachialgia o cervico-brachialgia se è presente anche dolore cervicale oltre al dolore sull’arto. In questi casi non è raro riscontrare anche segni e sintomi neurologici, come parestesia (perdita di sensibilità) e perdita di forza in zone ben precise corrispondenti alle radici nervose di competenza.
Il dolore cervicale è molto frequente in persone di tutte le età, spesso legato a posizioni mantenute a lavoro o anche sui libri per gli studenti, quindi è tra i motivi principali per cui i pazienti si rivolgono all’osteopata.
Alcune cause di dolore cervicale
Esempi di condizioni cliniche che possono portare dolore alla cervicale sono:
- Artrosi
- Protrusioni e ernie
- Tensioni muscolari
- Nevralgie (es. brachialgia)
- Disfunzioni vertebrali
- Disfunzioni mandibolari (es. malocclusione)
- Traumi (es. movimenti bruschi del capo a frusta come nei tamponamenti)
Cervicalgia acuta e cronica
Come per tutti i tipi di disturbi il paziente può presentare un dolore acuto o cronico.
Per cervicalgia acuta si intende un dolore molto forte, spesso insorto a seguito di un trauma (es. tamponamento in auto) o una posizione mal tollerata dal corpo mantenuta nel tempo (es. dormire in posizioni che il corpo non sopporta), che porta grosse difficoltà e dolore nei movimenti del collo. Quando l’organismo non riesce a ripristinare completamente la fisiologia dei tessuti infiammati, il dolore acuto può diventare cronico.
Per cervicalgia cronica si intende un dolore ormai presente da almeno qualche settimana, che difficilmente porta a grosse limitazioni nelle attività quotidiane ma che può essere costantemente di sottofondo e diventare più doloroso nei momenti in cui le strutture in disfunzione tendono a subire dei sovraccarichi funzionali (es. passare tanto tempo con la testa in flessione, cioè guardando in basso). In genere sono dolori che si acutizzano a seguito di sforzi eccessivi e che portano a dolore intenso per qualche giorno, per poi ritornare ad un’intensità bassa una volta risolto il nuovo processo infiammatorio acuto.
Per entrambi i tipi di cervicalgia è fortemente consigliata una visita dall’osteopata in modo da aiutare il corpo ad eliminare tutte le disfunzioni che non permettono al corpo di ritornare in salute, in particolare dopo che il processo infiammatorio acuto si è risolto (normalmente dopo 48-72 ore dall’insorgenza), per evitare che rimanga un residuo disfunzionale che in futuro possa evolvere verso una cronicizzazione del problema.
Come l’osteopata cura la cervicalgia
L’osteopatia è di grande aiuto in caso di dolore cervicale perché permette non solo di agire a livello del sintomo ma va alla ricerca della causa scatenante, eliminandola. Quindi, il paziente non solo si libererà del dolore nell’immediato ma potrà anche prevenire eventuali insorgenze future dello stesso problema. Infatti, l’osteopata attraverso anamnesi, test di valutazione ed indagine palpatoria sarà in grado di risalire a tutte le zone del corpo che non stanno esprimendo il loro pieno potenziale o sono in disfunzione, ed attraverso manipolazioni specifiche eliminerà tutti quegli ostacoli che non permettono all’organismo di esprimere benessere.
A seconda dei tipi di disfunzione riscontrati, l’osteopata concentrerà il trattamento su strutture ben precise e non proporrà mai un trattamento standardizzato per nessun problema. Inoltre, proprio perché l’osteopatia inquadra il corpo come un’unità, non è infrequente che l’osteopata tratti la zona sintomatologica in correlazione con zone limitrofe (es. torace alto) o anche lontane (es. strutture viscerali), a causa di collegamenti meccanici e neurofisiologici, per porrà fine al dolore di cui soffre il paziente.